Il ‘900 e la Battaglia di Pradis

Il ‘900 e la Battaglia di Pradis

Alcune documentazioni relative alla fine dell’Ottocento hanno reso nota la relazione tra i comuni di Clauzetto e Vito d’Asio, appartenenti in quel periodo della Pieve di San Martino d’Asio, per molti secoli centro della vita religiosa del territorio. Questa antica appartenenza è ancora oggi viva negli abitanti dei due comuni, che vengono indicati con l’appellativo di Asins.

Il Novecento italiano ha lasciato la sua impronta anche in queste zone, che hanno subìto un grave spopolamento legato prevalentemente all’emigrazione, portando gli abitanti da 3000 a 443 unità.

La frana del Monte Corona, avvenuta nel 1914 tra Clauzetto e Vito d’Asio, ha contribuito ulteriormente a segnare il territorio lasciandolo fortemente mutilato.

Nel 1917 un episodio storico della Grande Guerra segnò profondamente la memoria di questi luoghi. A seguito dell’episodio della rotta di Caporetto, per limitare l’avanzata delle armate imperiali, il Regio Esercito si schieró lungo il Tagliamento con la 36^ divisione a monte e la 63^ a valle. Esse dovevano ricongiungersi a San Francesco superando la vallata tra il Monte Pala e il Monte Dagn, per attaccare in pianura. Le vicende iniziarono il 5 novembre del 1917. Nei pressi del Forno vi fu un attacco da parte delle truppe nemiche, ma vide la vittoria degli italiani. Il 6 novembre, dopo quindici ore di ulteriori aspri combattimenti contro le truppe germaniche, la colonna italiana dovette cedere ed arrendersi non riuscendo a superare il Cuel d’Orton e il Monte Dagn. La battaglia, che si svolse da Pielungo fino a Pradis, lasció più di 200 caduti italiani, sepolti a Pradis di Sopra presso il Cimitero di Guerra in Val da Ros, segno della memoria della serie di combattimenti durante la ritirata di Caporetto, avvenuti il 5 e 6 novembre del 1917.

Un intervento realizzato nel 2006 con il sostegno dell’Unione Europea ha portato al ripristino del Sentiero della Battaglia, che inizia dalla piazza di Pielungo e termina in Val da Ros a pochi passi dal Sacrario. Esso è l’unico cimitero di guerra della provincia di Pordenone e mantiene viva la memoria dei caduti di guerra italiani e tedeschi.

Per mai dimenticare i propri caduti in guerra, la seconda domenica di agosto gli abitanti di Clauzetto assieme agli Alpini celebrano la Santa Messa al Cimitero di Pradis.

Nel 1976 il devastante terremoto del Friuli colpì anche il territorio di Clauzetto, che con grandi interventi di restauro e di recupero ha cercato di ripristinare la propria identità urbanistica.